Un canto magnifico a quell'ampia, liquida, generosa distesa che accoglie le fragilità, le debolezze, le gioie e le speranze.
Amare il mare, coglierne la voce nel suo immenso e misterioso respiro, è un atto di Amore che trova immediate gratificazioni nell'animo e nella mente.
Un abbraccione, mati.
Grazie, cara mati. Sono molto legata a questa poesia.I primi versi sono nati sulla mia spiaggia, ma ho impiegato vari mesi nella ricerca di parole che si avvicinassero il più possibile al mare che ho dentro. Ho scritto che è edita per correttezza verso un concorso a cui ho partecipato. Si richiedeva una poesia inedita,come la mia era. Poi ho letto che sarebbe stata inclusa in un'antologia e quindi ora è considerata edita. A parte questa precisazione, sono felice del suono azzurro che hai dato alle mie parole!
Daniela
Merci beaucoup, monsier Sombrero! Sono partita proprio dai termini francesi... Non è vero che nessuno l'abbia mai chiamato "madre", come sappiamo. Per la letteratura psicoanalitica il mare è "la madre"; liquido amniotico, primitivo, che contiene e protegge...Questo mare ha rappresentato una sfida con me stessa; volevo che fossero presenti più temi, tra cui la storia, la sensualità e il richiamo religioso. Hai dato un'interpretazione completa, che comprende i piani testuale e metatestuale. (Pensavo non fosse così intellegibile...)
Buon proseguimento,
Daniela