Il tenero
e straziante
rimpianto
di una
cornamusa.
Il vitale
veleno
della
solitudine,
quel dolce male
da cui nasce
il sentimento.
Il ricordo
di un nonno,
di un pianto
e una preghiera,
dei nostri vecchi scherzi
e della sua
pipa allegra.
Il ritorno,
dopo anni,
nella via
della mia infanzia,
dove c’è
la casa madre,
venduta
ormai da tempo:
lo sguardo
perduto,
le stanze
dei giochi,
un sorriso
lontano…
I versi
sono
la voce
di una sofferenza
che,
sussurrando,
ci riscatta
dai suoi
stessi
dolori.
La malinconia
è la sorella
del poeta;
e lui sa
che la morte
giammai
fu assassina.