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Pubblicata il 07/06/2002
Alla mia vita ad un certo punto arrivai
accorta in poco tempo alla ricerca del nulla,
sotto gli occhi la scovai
quando non accettai più il sonno in culla.

Chiavi di lacrime al male
per una direzione che non conoscevo,
la vita tolta dal banale
paranoie e morte volevo.

La bocca di parole di chi non aveva
ingoia il soffio il demone di vita,
resistere non potevo e in me viveva
offuscando il cuore nelle dita.

Fantasma fuori per lui vive alla finestra
otto passi dalla mia stanza baciata,
sola come sulla roccia una ginestra
con il volere di una realtà soffocata.

La vita finita nella morte fenice
la luna non volevo veder calare,
per spazio dare all'alba infelice
e senza di lui camminare.
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Complimenti e un saluto

il 15/10/2021 alle 21:47