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Pubblicata il 02/06/2002
Ho visto gli ultimi superstiti
di uomini rudi e forti
qual ruderi di castelli medioevali
irti su scoscesi dirupi,
avanzi di fortezze umane
plasmati con l'arida terra
di aspri calanchi;
in essi immersi lottaron
con lucidi vomeri
come brillanti candelabri
a soffitti a cassettoni appesi.
Il tempo e la fatica
ormai li han stesi.
Ho visto le loro femmine
coi volti scavati
dal sole bruniti,
da profonde rughe increspati.
Al pari dei loro maschi
avean mani ruvide e callose,
possenti arnesi tuttofare
sempre in moto
tra ago e badile.
Dai rovi son avvolti
i loro antichi nidi
ove vissero remote primavere.
Sulla panchina stremati
dal peso degli anni inchiodati,
gli occhi lontano spaziano
sognando nuovi lidi.


Etienne 2000
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