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doccia calda a compensare pori
e brividi racchiudono gocce come rete
il vapore assale la frenesia del dopo
cantico è lo scroscio dell’acqua
che ai ritmi ne inturgidisce il ventre
calore di mani le perle di sapone
dissetano seni scomposti dal piacere
l’occhio perde la sua forza
la caviglia geme la sua scossa
e nel trattenere il fiato spira il volere
ché scivolando addosso
è rantolo nell’acqua che scompare
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