Vecchio rottame che si tiene a galla
forse pe inerzia forse per fortuna
stipati come bestie in una stalla
guardano gli occhi terra ormai lontana
son senza cibo, non hanno da bere
mastican rabbia e bevono nel pianto
gli stracci addosso e’ tutto il possedere
insieme a un grande cuore triste e affranto
qualcuno pensa ai vecchi genitori
qualc’altro ai figli le mogli ed ai mariti
puntano il vuoto quegli occhi impauriti
rotto il silenzio dal rombo dei motori
a destra e a manca chilometri di nulla
Dio quanta beffa tant’acqua tanta sete
cocente il sole la nera pelle spella
pianti e lamenti spezzano la quiete
qualcun si volta con le mani a visiera
cercando dentro il nulla la sua terra
scappato dalla fame e dalla guerra
con la speranza di una vita vera
si mescola l’odore di salsedine
con vomito urina e col sudore
la rabbia si trasforma in inquietudine
qualcuno dorme e qualcun altro muore
e non avra’ una degna sepoltura
una storia mai iniziata gia’ finisce
insieme ai sogni lui fara’ pastura
dilaniera’ le membra qualche pesce
qualcun vivra’ morendo un po’ ogni giorno
perdendo a pezzi ormai la dignita’
e non sara ‘ migliore questo inferno
di quello che ha lasciato un po’ piu’ la’