Che stilli il sangue
da ferite infette
e urli il dolore
in lampi e tuoni!
Il sonno vegli sulle mie paure,
e nascosto sia il vento
in meandri oscuri,
l'amico odio guardi
il rosso grido dell'innocenza,
morta in capelli di fredda seta.
Onde fluenti, morbide, in nubi
di incenso fra le mie dita
fuggono
languendo d'inebriante lussuria...
Visione angelica, pallidi respiri,
scala veloce in ottava alta,
due rintocchi, sospiro d'archi
e in lontananza arpe, sfumando.