L’unguento balsamico
del ricordo non spetta
a chi fu gramo.
Vano e folle è
il vostro meaculpa ,
ora è troppo tardi.
Vi sono compagni
un paio di vermi
che cercano ancora
qualcosa di buono
in voi, quella bontà
che in vita, posseduto , ahimè,
non avete giammai.
I marmi attorno sentenziano silenziosi.
Troppi dolori e pianti
faceste scaturire
con pervicace crudeltà.
La nera signora compì
disutile fatica a calar
la lama su anime
che non vissero
che per nuocere e ferire.
Ormai di legno,
cercate riposo,
ma sono troppi ancora
a piangere fra coloro
che vi amarono
e credettero in voi.
Vi accompagna solo il vento giallo d’autunno.
Vi turbano le grida della civetta?