Poesia,
del tuo incanto pervadi
inespresse parole, sospese e, in un sospiro, celate,
ad intarsiare, in silenzio, l'intima notte della memoria:
confuse si susseguono le immagini
ove, poco a poco, cristallina, ti posi
così da prendere forma
nel tracciato di una penna...

Poesia,
son io a forgiare i tuoi versi,
dipingendovi sopra i miei confini,
provando a colmarvi il tutto che mi avvolge
e mi coinvolge:
mi disseto della tua essenza,
mi nutro del tuo essere eterea, effimera, impalpabile,
come il profumo di un fiore che,
con la sua delicata soave armonia,
sorprende un sol momento del mio esistere...

Ti evoco, luminosa, assoluta e complessa
nell'intrinseca semplicità delle cose
ricamandoti nelle tue molteplici sembianze;
lieveil tentativo di afferrarti,
e poterti trattenere, fugace,
in un foglio bianco e scarno,
la cui ricchezza trae origine
dal mio elargirgli la tua vita,
or di me incorporeo frammento
scavato fuori dall'anima.

L'unica tu sei,
a farmi sfiorare inviolate sponde,
a farmi omaggio di ali libere
per cui volare ed emozionarsi una volta ancora,
mutando, con la magia a te propria,
le estremità del tempo e dello spazio,
fiera io di ospitarti entro me,
figlia di sentimenti ormai smarriti.

Poesia,
è il sapore dei tuoi respiri tanto dolce
da placare introspettive tempeste,
da tergere quell'ultima lagrima
solcante i tratti del mio volto,
densa, essa, di brame sopite.
E, forse, sarà nel riflesso di te
che scorgerò l'albore di un breve attimo d'eternità,
il nostro!