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Pubblicata il 03/08/2006
Calco, le si grevi scene d’ un tempo
rondini quotidiane
assopite all’occhio, omaggiano,
le pallide faville

focoso il cor, mi batte con lena
méco sussurra, piano,
forme, color, e amori di sorta
or canuti in voce

fulva mi fè la guancia, il ricordo;
parea unir giovenche
ove un io, nel dedalo s’ affanna
con impeto taurino.
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Vivacissioma e sanguigna. Mi piace.

il 03/08/2006 alle 11:24

Un certo tono classicheggiante rende particolare la tua poesia.
Un saluto, mati.

il 03/08/2006 alle 16:53

Il ricordo di cose grevi che spaureggia e frange è ricordo da marinai, superstiti d'un naufragio...molto danzante

il 05/08/2006 alle 16:47

grazie mille!

il 24/01/2007 alle 12:51

grazie mille, mi piace il classico! (anche se non ci riesco)

il 24/01/2007 alle 12:53

un gran bel commento, grazie!

il 24/01/2007 alle 12:54

grazie wolf, un commento da te.... è sempre un piacere!

il 24/01/2007 alle 12:56