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Pubblicata il 23/06/2006


La luce di seta dal letto in vestaglia
condannata a una stanza vaga a cercare
d'accendere un fiammifero per uscire
a cantare per desiderio d’un avvizzito fiore.
Ora scende ogni ramo ch'esita grazia
come i gradini che portano su e giù
fiato senza riposo scortesi inviti.
Come il sole del deserto calore dilaga
si rovescia miele goccia a goccia profumo.
E scoprirsi come la vista più si allarga
sotto la maschera nemica su labbra di clamore.
La frenesia è la quiete da penetrar se stessa ciecamente.
Se ti chini si innalza nel suo recinto al castigo.
Di dispetto graziosa.
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quadro dipinto con armoniosa eleganza

buon week

il 23/06/2006 alle 16:48

buon week a te dal mio Borgo marinaro Cervo(IM)
diego

il 23/06/2006 alle 19:33