PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/06/2006


Mattino in faccia gioca di luce
e svia nelle gambe di un paguro.
Il suo guscio a coprirsi timido
che chiude gli occhi s'affonda
povero e prigioniero in seno
nei mari cresciuti di marea.
Se potessi alla sete delle mie palme
lascerei il sudore della fronte che scotta.
La libertà del cuore acqua d’argento
di queste stelle sul mare
al sublime degli amanti
una fiaba odio e amo da re e principesse.
Al ritmo muto che non c’è nei paradisi fatui
la notte intima a ribellarsi ai vergini voti.
A un petalo spezzato per esaudire i fiori del piacere
solo un sorriso a labbra arse.
A sfingi di sabbia gli anni eterni
in squarci d’oro più lacrime di gioia.
E di frammenti brividi raccoglierei
i silenzi nei loro eccessi inferni
di un vuoto immenso.
L'abisso vita vivrebbe il primo palpito fiamma.
Divampante.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

Bella, anche se, consentimi l'osservazione, è troppo stretta, ha un ritmo muto, bellissime le immagini che invidio per acume e profondità, ma non trovo la musica, troppo spesso spezzata da tagli violenti. Che questo sia il tuo stile non lo metto in dubbio - Ciao, libero cuore...

il 06/06/2006 alle 09:56

Poesia con pause e ripartenze che sono la
prerogativa della musicalità dei tuoi versi.
Ciao, Antonio Covino

il 06/06/2006 alle 23:06