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Pubblicata il 31/05/2006


Allungo il passo
e mi attardo cercare.
S'inchina d’accogliermi il tacere
perché comprende ancora
il velo del mio fiato.
Eppure è quasi forse vero fatato.
Davanti a me l’alba segnata
di surrogata rugiada.
In viso nulla vivo
di chi va illuso
bagliore per amore.
E l'umile strada indica
terso dono quando cessa la lacrima.
Come acceso di se stesso
è desiderio il passare vittima
con il bene scucito la soglia
trascinando l'occhio che rida.
L’ingannare si perde.
Lasciare.
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"In viso nulla vivo
di chi va illuso
bagliore per amore.
E l'umile strada indica
terso dono quando cessa la lacrima."
Se non ci fossi ..bisognerebbe inventarti!.
Sempre vado nel labirinto dei tuoi pensieri!

Un abbraccio Dora.

il 01/06/2006 alle 18:50