PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/10/2005
Bianche le piume e dorati i suoi occhi

leggevan nel lago un futuro mistero.

Gli anatroccoli, suoi figli, nuotavano incerti

attorno a quel letto di petali, lacrime e finto

ottimismo.

Ma il cigno cantava con voce intonata

al cielo e alla terra la sua vita incantata.

Nelle note si udiva l'amor per la vita,

la forza e il coraggio che le sfumavan tra le dita.

E mentre la pioggia, copiosa, batteva il suo ritmo

su quel eterno stagno di paure

colmo di acqua salata e sangue dolce.

Gli astri ed il sole coperti dal nulla

silenziosi ed attoniti vivevan con rispetto

quel canto del cigno.

Quel canto funesto, quel canto maestro

quell'ultimo canto senza speranza

che aiuta la vita ad abbraciare la morte...
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

splendida dolce con un sottofondo di malinconia. Paiono gocce di diamanti le tue parole.

il 19/10/2005 alle 14:28

Grazie Mille Elaine per la tua visita nella mia modesta casetta virtuale. :-)
Un abbraccio sentito e ancora grazie
Fra

il 19/10/2005 alle 15:56

che non sia il fine ultimo questo : la vita che abbraccia la morte? io credo di si...marealto

il 19/10/2005 alle 17:25

Lo penso anche io.
Come la gioia abbraccia la sofferenza, immagino che anche la vita lo faccia con la morte.
Grazie per la visita.
Un saluto
Fra

il 20/10/2005 alle 10:01