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Pubblicata il 27/09/2005

Da statue d’argilla
e mare di fango
sorgesti Evita

alzando il sipario
farfalle di melma
sopra il cristallo

cinta la testa
di nuova corona
uva e pane

cantasti oh donna
per poche stagioni
e fosti del popolo
la giovane sposa

ma il male
che nulla concede
nella tua linfa
fece dimora
e pallide rose

Sulle calle piangenti
dell’Argentina di allora
per te si ballò
l’ultimo tango.


OLIMPIA
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bella!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

il 27/09/2005 alle 23:17

in pochi versi hai saputo fissare i tratti di una donna carismatica ed intensa..mi è piaciuta molto..ciao luce

il 28/09/2005 alle 09:55

la tua poesia è dolce e lieve come l'aspetto di una donna forse troppo angelizzata, ...ma continuiamo a credere in ciò che a volte si vuole credere!

il 28/09/2005 alle 11:05

Felice ti sia piaciuta.

Saluti affettuosi.

Olimpia

il 28/09/2005 alle 13:59

Ciao Sera, felice ti sia piaciuta !

Un abbraccio affettuoso e buona giornata.

Carmen :-)

il 28/09/2005 alle 14:01

Grazie anche a Luce per il passaggio e per le belle parole.

Un abbraccio !

Olimpia

il 28/09/2005 alle 14:02

Grazie Ladylunaa, diciamo che ammiro la scalata del suo successo e la sua intelligenza.
Credo che non deve essere stato facile partire dalle stalle per arrivare alle stelle, a quel prezzo...

Un saluto affettuoso

Olimpia

il 28/09/2005 alle 14:04

eres una paloma hunto nos otros.... scusami lo spagnolo maccheronico, complimenti e saluti Ombra!

il 22/01/2007 alle 17:05