PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/09/2005
Erano giorni sudati arancioni
Noi si rideva cercando il vento
E si beveva cercando un senso

Gridavamo per bruciare le tonsille
Scheggiate già da sigarette bollenti
Sputarle fuori a seccare nel prato
Sotto quel sole che avrebbe bruciato

Eravamo sicuri che niente
Potesse succedere ancora
Non avevamo nessuna domanda
E le risposte lasciate alle spalle
Solo gli occhi tenevano duro
Se ne fregavano del sole e la sabbia
Solo gli occhi tenevano duro
E parlavano meglio di tanti altri
Che per parlare
Vibrano l’aria

Ogni tanto un ricordo appannato
Ritornava a frantumare il presente
Ma era un attimo dopo più niente
E tornavamo all’oblio silente

Passarono le ere, i soldi e le facce
E un giorno forse eravamo anche morti
Il sole sembrava lontano

Non capimmo mai se eravam vivi
Finchè la luce forò le pupille
E gli occhi sapevano, sapevano tutto
Ma in quei giorni bevevamo di brutto
E non li ascoltammo li lasciammo parlare
E lor capirono non c’era niente da fare
Così vivemmo sulla stessa faccia
Da soli-insieme
Costava meno

Ed arrivò il giorno
Per ognuno solo
Ed arrivò il giorno
Una volta sola
Senza orologio
Ma ognuno puntuale
Chi con più punti
E chi senza niente

Ero uno di poche parole ma
Salutai la stella chiamata sole
Che anche lei era messa male
Mi fece un cenno rugoso e pallido
Non dissi niente
E mi voltai dall’altra
come quando si scopre
di potere ancora dormire
ancora un poco
prima di alzarsi e dover tornare
dritto all’inferno
per sopravvivere.
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non perfettamente in linea
con il mio sentire ma..
piaciuta!
piaciuta davvero tanto.
:-)

il 25/09/2005 alle 19:41

Per tanti è una realtà sofferta, tu l'hai percepita e forse sulla tua pelle hai provato un brivido, ciao.

il 02/10/2005 alle 00:15