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Pubblicata il 14/09/2005
E poi il tempo è volato via


Tu guardavi verso la grande luna
e poi mi chiedevi: - Quanto è alto il cielo?
Posso prendere le nuvole con le mani?
Provavo a schiarirti le idee,
ma sapevo che pure alzandoti
oltre il mio sguardo
solo l’aria del cuore avresti toccato.
Non ero capace di spiegarti l’immenso.
Poi mi guardavi con gli occhi stupiti
e ancora mi chiedevi:
- Sei capace di dirmi quanto mi vuoi bene
un sacco, due sacchi...?
Io restavo lì, zitto... chiudevo gli occhi e...
sospirando, baciavo le tue labbra
che ancora tremavano di curiosità.
Il tempo del guardarsi negli occhi
non aveva bisogno di parole.
Poi di botto ancora tu
come una bambina che vedeva
per la prima volta il mondo
con tutte le stelle dell’amore accese negli occhi,
il tuo volto si colorava d’un sorriso
e prendendomi con le braccia
d’intorno al collo, mi dicevi:
- Ora, sai, l’ho capito quanto è alto il cielo:
l’ho appena toccato con un dito.


Gino Rodi
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