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Pubblicata il 16/08/2005
PRESENZE DEMONIACHE


Dono fiducia solo ai sérafi
che sogno. Pari a te, vivida
creatura di mia fantasia.
Muoio di sconforto
se non ti dimentico: mi accorgo
d’una noia ripetitiva
che si morde la coda.
Fanciulla, incarni l’Idea che fosti
e sarai e sarai finché
dormo: m’onirerai dietro gli occhi.
Piccola e dolce, ti cullo nel caldo
di un feto d’argilla.
Sì perché non trapassa la pelle
ma nasce nell’anima.
Bambola nelle mie
braccia, per me; ma immobile. Le
mie carezze erano maldestri
tentativi di rianimarti, di
amarti. Eri triste
anche al primo bacio sulle labbra.
Ti voltasti, – Ho abbandonato. –
mi piansi. No angelo, sono io
che ti abbandonai.
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