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Pubblicata il 16/08/2005
ANTICO, LA TUA VOCE UBRIACA


Dovresti crescere e nascere troppe
volte per riconoscere la nota
stonata, la corda génia del timbro
fasullo, per poter cancellare dalla mente
l’idea fluttuante – croci a petali
franti e capocchie di vetrame
fiorito – del peccato.
Scopriresti il potente monumento
nascosto attorno al seme del male.
Quando le tende umide di nebbie
si sfrollano in una
cascata d’acqua e fango,
resti tu procinto ad un bivio di spirito.

La gioventù può pure
far esplodere galassie di stelle
per afferrare nel turbine
un pneuma che autorigoglia.
Ma tanto sono tutti
errori ripetuti.
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