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Pubblicata il 01/08/2005
Il dì presente ,
affaticato e dolente
scricciolo,
rinserrato stai nel nido tuo.

Compito ardito
e lungo,e faticoso
affrontasti !
Ad altri adatto !

Ma solitudine
virtù a te fece, di necessità!
E il volo tuo,
si fece ardito e greve.

Or l’ali affrante,
dal duro giogo oppresse,
cercan riposo…
e ristorante quiete…

Quiete l’ali,
e quieto il pensier
che al cuore si raffronta .

Da te vorrei volar,
se ben accetto,
a dar conforto e cure…

ma sia pacato il dire,
affetto basti quanto
sin ora espresso…

Più non ci s’addice, solo
fisicità, audace istinto,
precipitoso volo….

Al propri fiori attenti,
curi ognun
sul proprio pascol desco.

E volerò
gustando i piccoli piaceri,
reconditi alle passate età…

e, attento al tuo sentire,
momento per momento
saprà seguir l’agire !
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Sembra la mia storia e forse indosso una maschera forte ma ho paura anche se l'avessi deicato ad qualcun'altro è bella lo stesso ci vedo similitudine

il 03/08/2005 alle 06:53

Non finirò mai di ricordarmelo , e l'esperienza lo conferma continuamente : IL PENSIERO AFFIDATO ALLO SCRITTO DIVIENE PATRIMONIO DI CIASCUNO CHE LO CONSIDERI , che lo faccia proprio , perchè LO SCRITTO (ma qualsiasi opera Artistica!) è un ATTO DI AMORE affidato alla Umanità......oltre che al riferimento del momento che ne ha dato ispirazione allAUTORE....
quindi son felice che sia "TUO"..pierguido

il 06/08/2005 alle 11:48