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Pubblicata il 02/07/2005
Non ridere,
se dico che per te ho fermato il mare.
Gli ho urlato il mio silenzio,
gli ho urlato la mia rabbia
e lui più avanti non poteva andare.
Non ridere,
se non sai cosa vuol dire ucciderti
nella mia mente, nel mio cuore
strapparti via
come foglie da un ramo,
io, vento che recide.
Non ridere,
guardami.
Non sono la stessa di allora,
non sono me stessa neanche ora,
ma tu,
non ridere.
Soffri un poco anche tu,
di questa sofferenza accesa
che nel vuoto mi hai lasciata,
quando ancora cercavo di capirti.
Ora avvicini la mano,
ora, che odio il tuo respiro?
La mia mano tradisce il mio sguardo
e il mare tornerà a danzare.
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il fuoco che arde nelle vene brucia d'amore...
un ottimo canto
un abbraccio freccia.

il 03/07/2005 alle 08:41

Rabbiosa come la mia prima!
...straziante grido di dolore che sembra non voler mai finire, ma che prima o poi dovrà avere una termine...
L'istinto di sopravvivenza è quello che ci salva sempre, qualche volta anche contro la nostra volontà!
Bella!

Uncino

il 04/07/2005 alle 11:16

*_*
bellissima ...
non ti smentisci mai!!mio piccolo grande genio della poesia!!*_*

un baso angioletto mio!*_*
smaaaaaaackete!

il 05/07/2005 alle 16:34