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Pubblicata il 16/05/2005



Quel che dei cerchi
fu lieve
oltrepassando
del Sommo Poeta
l’immaginabile
ché ne bastò
uno solo dei cerchi
quello più atroce
e reale

quello che riuscirono a fare
fu che i morti
continuarono a morire
e che i vivi
smisero di vivere

uccisero l’Innocenza
bendarono la Giustizia
suicidarono la Pace

quel che voleva fare
era d’oscurare lo splendore
della stella di Davide

quel che riuscirono a fare
fu che presero di sorpresa
perfino il Demone e il Dio

fino a quando ciò che restò
dei resti dell’uomo
si erse dall’Inferno
con la forza in fiamme

a ripercorrere
storia occulta
su fili roventi
e ciglia spinati

pregò la Memoria
a non lasciarsi andare
ché l’unico antidoto
era quello di ricordare.


Poi raccontò
del dolore e di quando
la sua punta
oltrepassando il confine
diventò Sinfonia
e la Stella senza lamenti
riprese a brillare.


OLIMPIA


*La mia risposta a Primo Levi
e al suo “Se questo è un uomo”





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Olimpia, oggi hai onorato questa casa, con la tua splendida poesia/dedica.

"Pregò la memoria di non lasciarsi andare...per ricordare"

davvero complimenti per le tue parole d'amore.
ciao cara
pat.

il 16/05/2005 alle 16:11

complimenti..tanta sensibilità per rappresentare un orrore immenso, sperando che persone cpsì siano argine contro le atrocità di cui è capace l'uomo..un saluto..lucedimare

il 16/05/2005 alle 18:09

Grazie Sera e un abbraccio affettuoso!

Carmen

il 17/05/2005 alle 09:42

grazie anche a te Pat e per la tua lettura e gentilezza.

Un caro saluto
Olimpia

il 17/05/2005 alle 09:44

grazie Lucedimare per le tue belle parole.

Controccambio il saluto.

Olimpia

il 17/05/2005 alle 09:45