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Pubblicata il 09/04/2005
Sto male quando la notte
non dorme con me,

ed io, insonne, la guardo supina;

l’alba nel giorno estivo
vacilla sulle lanterne accese,

e il cielo è deserto.

Io con lui.

Ma dove ho riposto i miei occhi liquidi

e quel tempo

in cui appesa ai paralleli della terra
sfilavo per diletto gli occhiali al cielo;

gli aquiloni non avevano fili

e dalle montagne lunari
conducevano me lungo il sentiero.

Ad imbrigliarli
non basterebbero funi doppie, adesso.

Diventa spietata la lentezza dell’ora,
quando non vesti di fuoco l’intera giornata.

Allora esco.

E ripercorro il cammino
tra i fichidindia e i muri a secco

e se vale la pena
che ancora il sole risalga dal mare

Io, per questa volta,

non me lo chiedo.



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