Solfeggiava
dando ritmo al lento andante di un do
– smarrito –
a salire e scendere lo scoglio
l’addio sillabato
il singhiozzo moriva nella gola
in quel lento dondolio di attese
- vane -
un morso sul labbro di un fiore senza prato
il latrato di giorni spezzati echeggiava
nella valle
confluivano vene periferiche
a gonfiare la speranza in cima
- innevata -
negli anni delle gambe toste
Ora imperava l’invasione di debole dita silenziose
su terra incolta
- o sfruttata -
aggrappate all’ultima goccia dell’elisir caduto
- per caso-
da una nuvola fugace
solo un occhio - il Suo – osservava.
OLIMPIA