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Pubblicata il 11/12/2004
I cimiteri fumavano morte
il giorno del tuo arrivo
al museo dell’arte sbagliata;
un paese desolato,spaventoso
ti attendeva. Io giocavo a strappare
la vita. Mai si vide altrove
tanta spensieratezza in fiera,
tanta sbalordita ingenuità;
sembrava,lo so,che io vivessi in piedi,
o almeno come di solito si vive,
invece non vivevo affatto,perché
i cimiteri fumavano Morte.
Tu li vedesti,al di là del vecchio
arcobaleno e fosti tu,prima di me,
a decidere di amare;io ti venni
dietro,impaurito. Poi ti amai,ma non credere
che fosse tutto scenografico;
qualche piroetta certamente,
ma la cacofonia di fondo,
quella era il vertice della fossa.
Vivevo un disordine folle e perfetto.

I cimiteri fumavano Morte
il giorno del tuo arrivo
al museo dell’arte sbagliata.
Ora smetto di curarmi a paradossi,
ora mi riapproprio di te.
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