Lentamente sbadigliando sei riemersa
dal silenzio della notte sei riapparsa
improvvisa visione della mia essenza
abbandonata non ricordo più da quando
annegata nel silenzio dell’io intorpidito
ricoperta con drappi di sterile esistenza.
Adesso tu che sei la mia energia rinata
ti guardi intorno e incredula mi chiedi
per quanto tempo è durato il tuo letargo
se il nulla che hai davanti è il risultato
di ciò che nel mio sguardo più non vedi
rammentandomi l’intesa del passato.
Bugie finzioni e compromessi della vita
bruciano lo stomaco e le notti sono amare
domani tra la gente camminerò a testa alta
perché con me stessa ho ripreso a dialogare
e non importa se di stracci sarò vestita
se con essi il mio cuore potrò scaldare