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Utente eliminato
Pubblicata il 21/02/2002
Intuire, poco a poco, l’ermetico ed inscalfibile
evolversi della propria storia,
sembiante un indistinto mosaico di favelle
intagliato nell’usualità dei rintocchi del tempo!

Miliaia di pagine, consumate ed ingiallite,
di un libro tuttora incompleto,
intarsiato da un platonico glissando
di ricordi, rimpianti, ideali ed utopie,
quasi obliati,
e prigionieri dell’annosa ricordanza.

Od, ancora da comporre,
sedotta dalle note celestiali di una prece,
celata come autentico miraggio,
nel silenzio della solitudine.

Pagine candide, ingenue ed inviolate,
con quell’infantile innocenza,
dipinta in una parte di me già remota,
che vorrebbe, soavemente, far sua
l’unicità di ogni attimo offertomi in dono,
indeclinabile ed inconsapevole!
Purtroppo!

Posso solo rievocarli, quei momenti,
impotente,
vagando, con l’intelletto, nell’oscurità
degli occhi socchiusi,
così da estraniarmi dall’Io statico ed inaccessibile
con cui convivo
eclissante, da sempre, il mio più intimo sentire,
col suo grido inconsolabile.

Ma i libri son fatti per nutrire la pienitudine dell’anima,
pur quello della nostra vita,
fusione di interminabilità e brevezza in un idioma,
sconfinato lungo le sponde dei propri limiti.
Parole mai dette, forse ignorate, evanescenti,
mi appagano, mi esaudiscono
e mi saziano della loro essenza.
Le ospito entro me,
come lo sbocciare del figlio che sarà,
ed ambisco ad esternarle,
gettando la maschera!

È allora che mi disvelerò,
nel carpire dallo specchio che
mi scinde dagli altri,
ciò che non scopro in me stessa.
Tanto che, del mio esistere, resterà,
semplicemente,
un impalpabile messaggio occultato in pochi versi,
ed invisibile,
probabilmente,
all’altrui sguardo.
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Complimenti!, la tua analisi interiore è molto ben resa dalla tua poesia con immagini ben studiate e concetti importanti, m'è piaciuto in particolare
"Parole mai dette, forse ignorate, evanescenti,
mi appagano, mi esaudiscono
e mi saziano della loro essenza.
Le ospito entro me,
come lo sbocciare del figlio che sarà,"
Molto importante poi il concetto
"È allora che mi disvelerò,
nel carpire dallo specchio che
mi scinde dagli altri,
ciò che non scopro in me stessa."
perché è un ottimo processo di analisi studiare se stessi in contrapposizione agli altri con le loro differenze, ed infine il concetto finale, un po' triste, ma non meno vero
"Tanto che, del mio esistere, resterà,
semplicemente,
un impalpabile messaggio occultato in pochi versi,
ed invisibile,
probabilmente,
all’altrui sguardo. "
Però, per il momento, lo sguardo di qualcuno si è accorto di te e magari cercherà di capirti oltre il verso scritto.
A presto!
Ciao
Axel

il 21/02/2002 alle 13:04

Ilaria.... questa poesia è un piccolo gioiello. La tua analisi interiore è così piena di consapevolezza che mi ha lasciato piacevolmente sorpreso. Non è semplice da leggere, è scritta comunque molto bene con vocaboli ricercati ed inusuali, ma il messaggio arriva dritto all'anima.
Un abbraccio
Paolo

il 18/08/2002 alle 14:50