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Pubblicata il 11/09/2004
GUARDARSI UN PO’ DIETRO:

Torniamo ai giorni del rischio,
quando salutavo la sera
senza essere mai certo
di rivedere l’amico mattino.

E i passi della ronda nazista
dal selciato ti facevano eco
dento il cervello, nel nero
silenzio della notte.

Torniamo a sperare,
come primavera torna
ogni anno a fiorire.

E i bimbi nascono ancora
profezia e segno
che Dio non si e’ ancora pentito.

Torniamo a credere
se pur le voci dall’esterno
persuadono a fatica,
e altro vento spira
sulla ricerca
di un raffinato ottimismo.

Proviamo a tornare all’amore
pur se anche solo familiare,
ma poi il dubbio ti morde:

e solitudine, pare invalicabile…..



Firenze 11/09/2004

Federi’
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