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Utente eliminato
Pubblicata il 16/05/2004
Tra noi è un cimitero di campane.


Mi piace l’odore di latte bruciato
e il respiro della mia donna sul guanciale
come una rosa su una campo di neve
e lo sferragliare del treno sui binari
e la pioggia che cade a gocce lente,
a gocce delicate, a gocce violente
quando il cielo e la terra fanno all’amore
nell’aria gelida e appassionata dell’alba.

Mi piace di notte il pianto dei bambini
per le cure amorose dei parenti
e tenere gli occhi spalancati
verso il fondo senza fondo della stanza
e ricordare i giorni caduti e quelli avvenire
e non sentire il canto rauco della Parche
che vuole sfinire l’esistenza.

Non pensate che io vi derida!
Siamo presi in mezzo a quel canto
che avvolge nel buio questo mondo
in cui regna un amore che non cresce
un amore avvizzito
un amore che l’odio tace.

Io guardo con l’occhio della mente sulla terra
e con l’occhio dell’anima nel cielo
e con i due occhi penetro il cuore dell’uomo.
E vedo sogni che rotolano per strade
inondate di un sordo rumore di stivali neri
e condensarsi torbida l’iridescenza dell’arco
e vite appena nate uccise dal piacere
di chi vuole fornicare, liberamente fornicare
semplicemente fornicare
e non altro sui volti che un sorriso
agli angoli degli occhi
che d’improvviso cresce in ghigno
e morde le carni e succhia
il sangue agli innocenti.

Tra noi è un cimitero di campane.

Padre dei miei padri,
Padre mio e dei figli dei miei figli,
se io potessi, anche terribilmente solo,
fare crescere queste mie mani
sino a rubare l’aria al cielo più alto
e, singhiozzando, fermare d’un sol colpo
il roteare di questo mondo che amo,
lo farei per il sale del mare
e le terre profonde, per le parole di luce
e di profumo aspre da capire
finché colera e fame ed ira
non diventino un mucchio d’ossa tossiche
nel petto di chi ruba alla vita.

24 novembre 1979
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Che bella...mi piace!!
un abbraccio.

il 17/05/2004 alle 12:53