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Pubblicata il 25/01/2002
Sotto la scalpellata roccia
dove s'appiglia il corvo
e precipita, strisciando
nella salsapariglia il biacco,
scaglie di falesia,
stende bianche lenzuola
su cuscini di sabbia
il mare la sera.

Accavalla l'onda la brezza,
si muove la battigia e persi
ci ritrova il tempo;

disfà il mare il nostro letto d’amore.

Sono madreperla i granelli
che ancora stringi tra le mani
e cerchi l’orizzonte,
ma sopra sericei cubi
di filladi e quarziti
piegati da antiche forze,
danza la piovra
irraggiungibili
clessidre di luce.

E' luce d'impreciso faro
la felicità degli amanti.

Divisi risaliamo
per diverso passo,
là dietro il Monastero,
dove il fiume porta,
ordinata acqua nel mare.

(spiaggia di Punta Bianca)
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Di dovunque fosse, la tua poesia fa amare il mare.
Bravo.
Luigi

il 26/01/2002 alle 00:22

Grazie.

il 22/10/2022 alle 11:32