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Utente eliminato
Pubblicata il 04/02/2004
guardo .........mio fratello per terra.
come letto un cartone.
come coperta una semplice busta di carta.
.......e... mi dico chi sono io che rimango a guardarlo.
vergogna nel mio cuore.
per non saper agire diversamente.
quale sogno la sua mente stara percorrendo.
ce' poi cosi grande differenza?.
.....no' e vado avanti.......assurdo lasciare li senza neppure chiedergli
perche'.
ingrado io oppure il mio cuore.
di riflesso vedo la mia immagine..........e dico ma e come me.
allora perche mi allontano.
perche non mi inchino e le siedo vicino.
perche continuano ad avanzare i mie passi.
...................fratello chiamami vile perche e questo il mio ........nome!.
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L'ampiezza del verso sottolinea i nobili sentimenti che hanno ispirato questa bella lirica. Non chiamarti vile perchè qualche volta appare difficile ciò che in fondo potrebbe essere facile.....tendere una mano!
ciao
carmen

il 05/02/2004 alle 09:26