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Utente eliminato
Pubblicata il 19/01/2004
T’ho visto in tivù
con le mosche sul viso,
testimonianza d’un bimbo
che non conosce il sorriso.
Un triste violino suonava in sottofondo
annunciando la grande rovina del mondo.

C’eri. Stavi lì
e chissà ora
dove.

Ieri. Bambino
triste nel momento
chiave.

Mi hai dato un messaggio,
ci sei riuscito,
ma è duro il passaggio,
davvero ardito,
perché tu possa volare
come ape nel suo alveare.

Non hai mai giocato,
forse mai gioito,
sicuramente mai gradito

la tua misera miseria.
E’ una cosa seria.
Stai morendo.

Hai la pancia gonfia
che gli organi non hanno spazio.
L’uomo finge di non sapere il tuo strazio.
Sei l’unica persona coraggiosa al mondo
già un gesto d’amore ti farebbe giocondo,
araldo della rovina.

Sei solo un bambino,
si solo, ma neanche,
tu essere umano,

hai bisogno
che un santo
ti tenga la mano.

Chiudi gli occhi,
piccolo senzaDio,
non hai colpe.
Apri il cuore,
tesoro degno del più grande amore.
Puoi solo attendere.

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bellissima poesia ai piccoli più sfortunati del mondo....

brava!

ciao pat.

il 20/01/2004 alle 11:48