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Pubblicata il 16/01/2004
Nella luce le ombre nascono
E muoiono muovendo
Raggi di pensiero
Forse vagano nel ricordo
Possenti e leggiadre
Sempre in agguato

Osservano quel fumo denso
Traccia di sconfitta
O di focolare accogliente
Che levando sospiri
Canta strane storie di vita

Sono miliardi quei suoni
Che si fondono in un cielo
Troppo spesso lontano
Che guarda stranito
Gli affanni del vivere

Sembra silenzio
Eppure stordisce il mio ascolto
Flebile aria intrecciata al ricordo
Porta il mio sguardo verso
L’infinito che mi accoglie
Ed in questo falso silenzio
Socchiudo gli occhi
Spengo l’amaro respiro
E percorrendomi
Riconquisto i miei passi stanchi
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Tante belle immagini, che mi sono piaciute, a partire da "le ombre nascono
E muoiono muovendo
Raggi di pensiero" e il finale bellissimo, che lascia incompiuta e irrisolta questa sospensione nel infinito, dovendo affrontare di nuovo il reale.
Un bacio
Axel

il 16/01/2004 alle 10:07

E' così difficile a volte scindere l'infinito dal reale ... che capita di smarrire i propri passi ... come sempre la tua lettura dei miei scritti è puntuale e profonda ... da sensibile conoscitore di anime quale sei!!!! Un caro abbraccio
Cristiana

il 16/01/2004 alle 10:24

La luce genera il suo esatto contrario, ossia l'ombra... e queste ombre sono le ombre dei miliardi di uomini che si muovono su questo nostro pianeta e questa poesia è uno splendido canto per celebrarli tutti, anche chi non ha popolarità e non fa mai parlare di se... poesia splendida e di grande sensibilità. Bacione a te.
Michele

il 16/01/2004 alle 18:16