capire prima se stessi per poter capire gli altri e la vita è il primo passo........arrivare dove speravamo e voltandoci indietro desiderare di non essere mai partiti fa anche parte del gioco.....capire a volte però non serve....è proprio nelle cose che non hanno spiegazione logica che risiede la verità....
Ciao
Mary
Un pensiero, una riflessione esistenziale che, resa con il tuo ormai caratteristico stile diventa un momento di poesia di pregevole fattura. Complimenti e un salutone a te.
Michele
Io penso che solo chi ha provato la scalata, non importa riuscendovi o meno, solo quelli che hanno deciso di provare a raggiungere possono decidere di tornare di interrompere di continuare o addirittura di restare lì sulla vetta, chi non è mai partito non ha queste chance, questi dilemmi e preoccupazioni.
Certo questo non vuol dire che la sclata sia inevitabile pittoresca o addirittura romantica di scenari di vette di paesaggi e sottili percezioni, non è una garanzia di felicità la scalata. nossignore non lo è!! ed allora perchè tentare perchè l'uomo ed anche la donna(non volermene per la generalizzazione maschilista) ad un dato punto sente la irrefrenabile incontenibile necessità di mettere e mettersi alla prova di verificare di tirare le somme che poche volte quadrano e chiamare a se le poche cose immutevoli e partire... io non lo so o meglio lo so ma non è una spiegazione plausibile ed è la necessità di comprendere quello sconosciuto ed inconoscibile universo che siamo tutti ognuno con la sua unicità e prerogativa.
La scalata verso la vetta come hai detto tu è lo sprofondare nelle vette abissali della nostra anima
è l'incedere non può essere che lento e faticoso irto e anche difficile pericoloso a volte, ma irrinunciabile. Gli altri che in questo cammino incontriamo per quanto vicini e insostituibili sono solo dei compagni di viaggio a loro volta in cammino o meno, compagni di viaggio che ci illudiamo a volte ci allegeriscano il fardello ci inichino la via, può darsi che ci leniscano le ferite che ci curino. ma il viaggio vette abissali di noi lo si compie inesorabilmente da soli!!
Per questo il tuo capirsi e capire ma senza anestesia lo trovo di una consapevolezza disarmante e provenire da chi, e scusami se mi sono dilungato ma l'argomento mi coinvolge parecchio come avrai capito, da chi dicevo il cammino lo ha intrapreso ed ha capito che il percorso e la meta si fondono e diventano il Modo
la Vita, il nostro modo di Essere.
Bei versi e profondi argomenti toccati
Brava!!
Sergio