Seguire i luccichii dell’acciaio
sulla terra crepata dalla brina
e ritrovarsi sulla spiaggia
la mattina a pedalare i silenzi,
lì, dove il mare
rifiuta al sole la medusa.
Perdersi nei giri dei gabbiani,
prima di alzare il volo
e disunire la mente.
Cambio agili rapporti
con trame d’illusioni,
ma disfà la sabbia il mare
e non regge il peso della ruota.
Gli anni affilano la lama
ed il tempo sfrangia,
a colpi di rasoio,
gli ombrellati tentacoli
dei sogni.