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Pubblicata il 07/01/2004
Ancora qui
per rispetto del piacere
di sentirmi realizzata e più leggera.
Ancora io
sotto lo stesso cielo
aspettando quel giorno che non verrà.
Mentre mi vesto di pazienza
sfodero quella forza interiore che ho
e coloro le girnate
con tinte ora calde ora fredde,
posando il mio pensiero
sullo scoglio che vedo all'orizzonte
dei tuoi occhi squisitamente cristallini.
Sempre più spesso vengo colta
da crisi di pianto involontarie
che fermano il mondo
perché io possa riflettere
e rendermi conto di cosa,di chi ho bisogno.
Quando ti incontro mi scontro col tuo sorriso
perché sei sempre così dolce
invece io annego nell'amarezza dell'adolescenza.
Sono passati i tempi innocenti dell'infanzia,
nessuna cupola di vetro mi protegge.
Ora é tempo di portare la spada al fianco
e lo scudo nella mano sinistra.
Non mi rendo conto del cambiamento
che percorro poco a poco,
Vorrei crescere tuutta in un attimo
ed imparare come il mondo gira,
come funziona l'amore,
soffrire meno per ogni negatività,
arricchire queste righe con meno parole
ma più efficaci, apparentemente incomprensibili
perché scrigni di interi concetti.
Strugge il mio ego plasmato
se mi fermo a pensarti a come vai e vieni
prendendomi come la luna ipnotizza la notte
con il suo bagliore tra mistero e magia.
Tra incanto ed il canto del mio sentimento
così melodico
dalle sfumature orientali della ghitarra
e quelle antiche di un vecchio pianoforte
mi addormento stanca e forse sperando
di sognarti.
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