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Utente eliminato
Pubblicata il 28/11/2003


Emozioni
come l’eco,
accompagnano
i battiti del cuore,
riscoprendo,
in un vecchio cortile,
domestiche malinconie
e attese in affanno.
Non sono bastati
gli angoli bui
d’una soffitta
a proteggerci
dalla falce del tempo,
il dubbio
è stato il naufragio
nel mare
dell’immaginario,
dimensione
dove l’amore e la vita
oscillano
da sempre
pericolosamente
tra essere
o essere posseduti.


Si piegavano al vento
le onde
dei tuoi capelli
mentre camminavamo
al calare della sera.
Il mare,
accompagnava
segreti desideri
di solitudine
ed il freddo
stringeva il tremore
dei pugni nelle tasche.
Dovessi incontrarti oggi,
non saprei riconoscerti,
forse perché
siamo stati soltanto
un’illusione,
come la giovinezza
ed il suo essere,
senza dover
troppo pensare.



Canta la pioggia
scivolando
dalla tua fronte
con l’unica nota
d’inevitabile
monotonia.
Vorrei chiederti
senza pudore
carezze
profonde
nella carne
ma riesco appena
a ripararti
sotto il tetto
dei miei abiti
attento
agli occasionali
contatti
che riesco a rubare
al tuo corpo bagnato.

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