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Utente eliminato
Pubblicata il 11/11/2003


Angelo dell’abisso,
con le mani
nelle mie,
sottolinei le ore
mentre sogno
sulle costole
d’un mutilato sedile.
Ancora una promessa
e sottili tenerezze,
consumano
nella sera ,
motivi di odio
e solo amore.




Non erano canzoni
né forzate tenerezze
i lunghi viaggi
color marrone,
dei miei quindici anni.
Forse
era solo amore
non chiedere mai
ed attendere
le tue gambe ossute
in un ripetuto
vestito di festa.



Arse maggesi
irte di stoppia
tremano calore
nel giallo rovente
del grano già farina.
Gira vorticosa
nella memoria
la cinghia di cuoio,
d’una trebbia
d’altri tempi,
trascinandosi
risate
dense di vino
e polvere di paglia.
Terra
amata
con lo stupore
dell’adolescenza,
ti ricordo
piegata sulle schiene
di un popolo contadino,
riunito
sull’aia
a raccontare
esodi
ed attese
di figli mai tornati.

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;-)
LUna

il 12/11/2003 alle 10:48

gia'....

il 12/11/2003 alle 16:44