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Pubblicata il 14/10/2003
Il silenzio irruppe in quella carcassa

onde d'oblio imperversero nell'ombra.

Flash

attimo di vuoto

spasmo

terrorre

rabbia.

Era l'uomo nero
lì davanti
imponente

impenetrante
imperturbabile.

Nulla lo colpiva
tutto lo affliggeva.

La mente viaggiava,
cercava di capire
quale regola dovesse essere seguita.

Ma che regola
natura non c'era

troppo deformata
troppo colpita

era divenuta amorfa.

Cosa poter fare

era cosa dura.

Razzionalizzare urlava la mente,
ma come
in che modo?

-non c'era logica nella sequenza-

La pazzia aveva preso sopravvento

Nulla lo colpiva
tutto lo affliggeva.
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ciao! era un pò che non ti leggevo.

un saluto.
pat.

il 14/10/2003 alle 10:28

ciao pat eh sì sono mancato per un po' sono dovuto andare in trasferta per lavoro a volte succede.

Tè todo bien?

Ciao

Dario

il 14/10/2003 alle 10:30

associo questa tua a ciò che possono provare ragazzi giovani che stanno affrontando una guerra
o a chi una guerra la deve afrrontare nel giornaliero se non trova via d'uscita finisce che tutto lo colpisce ma nulla lo affligge e combatte se lo fa per inierzia bacio MG:)

il 14/10/2003 alle 22:37

è esattamente lo spirito in cui ho scritto questa poesia.
Grazie per il commento

Ciao

Dario

il 15/10/2003 alle 10:05