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Pubblicata il 13/10/2003
Per quanta indignazione ho mangiato e digerito,
mai e poi mai così grande compassione
ho avuto per il mio povero cuore
ora che cuspide nitidezze sgorgano zampillanti
dal sottosuolo del troppo bene che ti voglio.
Bersaglio d'ingiustizia é la mia non più ragione,
tu sei la mia punizione in quanto complice di vita perfetta
ma non sai che piango lacrime sanguigne.
Al contrario io so chi ne riversa sulle mie
ma tu mi hai morsa col veleno del tuo essere
facendomi tua goccia dopo goccia
mentre aspetto insonne nella devozione
che tu faccia ritorno annunciato dalla luna,
unica compagna di assenze laceranti.
Non scorderò più il tuo volto ne il tuo profumo
quanto meno la nobiltà del tuo animo
Sarò sempre qui perché sò che tornerai
a nutrirti del solo sangue che può farlo
il mio.
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Ciao,mi è piaciuto l'immediatezza e la sincerità del sentimento espresso,è molto scorrevole e per niente ostentata,è lineare.Anche se non è il mio genere di poesia,mi è piaciuta abbastanza.Brava,ciao da Alessandro

il 13/10/2003 alle 22:09