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Pubblicata il 09/09/2003
Leggo ..

non più di carta l'oggi
, ma di foglie verdi d'ebrezza,
fremere al distacco
da venti d'autunno.


leggo..

non più rumori sconfinati
, ma di filari e di graspi appesi
come note tese
legate alle corde di un violino
sciogliere melodie inattese



scrivo..

nei tuoi occhi tristi
un canto d'autunno
perchè il tuo sguardo
non si stanchi mai
di cogliere
nel mio sé.





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