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Pubblicata il 27/07/2003
Tra dita lunghe e magre,
scorre il calore della pelle,
le mani posseggono la preda,
quando con palmo sfiora
terra di carne tiepida,
in tenero e cedevole prato.


Nelle tue cosce aperte,
arrivano le dita,
che ti toccano come le corde dell'arpa.
Nel bosco d’amaranto,
lo contemplo inginocchiato,
lì sopra io passo una carezza,
ti bagni come una luna piena,
nel palmo della mano raduno ogni forza,
e sopra quel punto lo premo
con amore, speranza,
perché lì soltanto è sole,
è primavera, luce, rinascita.

Nella mia mano rude,
mi porgi un fiore raro,
petali al vento,
fior sfiorato,
fior sbocciato
geme il sospiro
nel tenue silenzio.
Tutto è puro,
chiudo le tue mani
sul silenzio destato
e un uccello che canta.

Nella valle del sesso,
vidi altre piante,
ho colto molti frutti senza nome,
ma io continuo a percorrere solitario la valle.
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Molto molto bella .... canzone dei sensi ... e delle tristezze ... bravooooo
Cristiana

il 28/07/2003 alle 12:32