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eby
Pubblicata il 28/05/2003
S'attardano i chiarori della sera
ed è un incendio rosso il vecchio molo,
giù alla marina l'aria è a pizzicotti,
diaccia a cristalli il sale sulle labbra.

In questi tardi giorni di settembre
spiuma nell'onda l'ultima illusione,
quella promessa al buio sottomuro,
la fuga degli sguardi sul domani.

Pesa sul cuore questo mare scemo,
che prende e poi riporta ciò che ha preso,
pesa anche il tonfo sordo del silenzio

e questo vecchio immobile pontile.
Risillabo tra i denti piano un nome
e in me si muore l'ora della notte.
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Molto ben scritta, piacevolissima da leggere. Il finale è veramente stupendo!
Un caro saluto
Axel

il 29/05/2003 alle 01:40