PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 05/11/2001
E’ l’alba.
Nel risveglio, rinnego Morfeo
e porto con me uno struggimento da esilio.
Non è ancora venuto alla luce il giorno,
che già vorrei abortirlo.
Muoio nella rinascita,
ogni mattino piango
la vita che non è,
sospirando l’oblio della notte
e la solitudine dei suoi rifugi di cotone.
Ho ali di stoffa,
belle da vedere
ma troppo piccole per volare
e fuggire il cuculo
che divora il senno della vita mia.

Mi trascino per giorni uguali,
per settimane gemelle,
non conosco stagioni,
né solstizi
e i miei desideri
stanno stretti all’avverarsi
come un’oceano in un calice.
Se volto pagina sarà estate e poi autunno,
ed io avrò recitato la mia esistenza,
succhiando emozioni da
giugulari di carta
in edizioni economiche.

Jacques, il poeta,
mi rimbomba in testa
con parole risciacquate per l’occasione,
dice che bisogna ricominciare da capo
oggi, di nuovo…
e coprirsi del sangue dei sogni,
perché lasciarli vivere da svegli
è omicidio.
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Veramente bella, triste e vera. Hai descritto con grande arte emozioni che giorno dopo giorno sto anche io vivendo. Ogni notte cerco e voglio un altro sogno, poi Morfeo mi culla e mi illude. Quando mi sveglio tutto resta sempre uguale a ieri.Che vita è... ogni giorno cerchiamo d'aggrapparci ad un mondo che non esiste, tutto sembra così semplice ma poi... resta solo rabbia dentro e la nostra parte da recitare.
Ciao
Paolo

il 05/11/2001 alle 23:46

Se da un lato mi fa piacere che senti vera la mia poesia, dall'altro mi dispiace perchè non è bello sentire questi sentimenti...
Purtroppo, i sogni sono sempre sogni anke se sono la nostra seconda vita...
Ciao
Ush

il 06/11/2001 alle 10:00