Nuca morbida sotto le dita
come vello d’agnello,
nel dolce ricordo
di un’infanzia felice.
orecchie, delicate conchiglie
echeggianti risa
e mormoranti parole.
iridi d’ oro brunito
specchi cangianti, ora muti,
poi attoniti … serrati.
labbra piene, cedevoli,
premute e schiuse
per assaporare l’umido frutto
guizzante, della bocca.
gola adescatrice di baci
golosi e imbarazzanti,
sonante di spezzati sospiri.
corpo da giovane albero:
rami flessibili e resine odorose,
ricco di frutti da cogliere,
cedevole al vento delle voglie.
seni colmi e fermi,
sotto la sferza del piacere
oscillanti,
tormentati da mani febbrili,
mai sazie e sprementi
e avida bocca.
grembo sublime, glabro, inciso,
turgido e compiuto,
rorido giardino
ove il fiore colto ricresce,
la sete mai si estingue.
glutei perfetti
preda di desideri traversi e brucianti,
scanditi da palme schioccanti,
custodi della porta segreta
di estreme voluttà.