Questo testo è un frammento poetico di desolazione e autoanalisi, immerso in un’atmosfera stagnante e claustrofobica. La polvere e gli oggetti vecchi diventano metafore di una mente stanca, logorata dal tempo e dai limiti. L’io si osserva con crudezza, ridotto a un corpo immobile, privo di scopo, come se la vita fosse solo un’eco sbiadita di ciò che era. Una riflessione intensa sulla stasi, sull’identità corrotta, e sul desiderio — mai realizzato — di fuggire.Una chiusa durissima dove l'identità dell'io si riduce a pura presenza fisica,inerte , spettatrice della propria stessa assenza.Un bel testo.Saluti.
Wow, che commentone. Lieto che l' abbia trovato un bel testo.
Il testo e ben fatto, il contenuto tipico di una mente stanca , logorata dai limiti.Saluti