Lontano dal mio modo di interpretare e forse anche per questo straordinariamente meritevole di attenzione. Uno sono usuale con accenti. Tu accenti l'usuale.
Canto di Vetro e Stelle è una meditazione poetica sulla trasformazione dell’anima attraverso l’incontro con un’altra presenza che la attraversa e la risveglia. L’“occhio di vetro” diventa simbolo di uno sguardo profondo, forse quello dell’altro, forse uno specchio interiore, che scruta l’anima del poeta da un estremo all’altro, da un “nord” freddo e assopito a un “sud” ardente e vitale. Tutta la dimensione apparentemente carnale – il “ventre di miele”, le “stelle con la lingua”, l’aratura dello spirito – si rivela come linguaggio simbolico per esprimere la forza di una connessione spirituale intensa, quasi mistica, tra due essenze che si riconoscono e si fondono. In questa unione, il poeta attraversa una febbre non solo sensuale ma esistenziale, che lo trasforma e lo restituisce a un equilibrio perduto. Gli anelli di Saturno, che chiudono il testo, evocano il ritorno a una propria orbita: l’anima, dopo il caos della passione, rientra nella sua traiettoria, consapevole di sé e della propria rinnovata armonia,la propria dimensione autentica.Come sempre bella ,abbracci. ---
Sei unica! Grazie per lo splendido commento che non va solo in profondità ma si eleva nel cosmo! Un abbraccio