Gli affreschi di neve fresca ovviamente con i primi tepori si sciolgono, si mischia tutto e le figure non si capiscono più perché non hanno contorni netti. Quello che colpisce è soprattutto l’uso dei diversi tempi verbali, ad esempio nella prima strofa c’è l’imperfetto che è comunque un tempo passato quindi è riferito al ricordo continuato nel tempo ,quasi fosse un presente storico che si aggancia direttamente all’ultima strofa, passando per la seconda. La strofa più fresca e vitale è la prima,dove pur essendo soggetto passivo, hai ‘’beneficiato’’ di baci, che hanno curato le ferite del cuore ,sensazioni che sono rimaste come ricordo vivo e ti hanno portato alle ‘’soglie dell’ Eden’’ ,ma non era l’Eden ; le stelle erano comunque lontane anche quando i meridiani erano attivi e l’azione compiuta sul ‘’giglio’’ è comunque un’azione ricevuta, non attiva , segno che cerchi di entrare nell’Eden attraverso una donna ;mi fa pensare che ci sia una correlazione di pensiero con il Dolce Stilnovo, quando la donna era vista come creatura che accompagna l’uomo a Dio .Se gli affreschi si sono sciolti ,evidentemente il caldo viene da dentro te, che non ti accontenti di essere tela o parete ma vuoi essere pittore , homo faber Spero di non essere andata fuori tema ma a questo mi fa pensare e la trovo malinconica e nostalgica Ti abbraccio Eos
Grazie Eos, la tua visione è interessante e amplia sovrapponendosi alla mia! Ti ringrazio per la presenza costante e sempre creativa giocando sui miei versi con una miriade di sensazioni! Un caro abbraccio. Ax
Affreschi di neve sciolta" è una poesia che fonde eros, spiritualità e rinascita in un linguaggio lirico dove i versi scorrono guidati da immagini potenti in cui l’io” poetico incontra la dolce forza curativa dell’amore. La figura dell’altro emerge, ripara le crepe del cuore con baci, illumina gli occhi con stelle lontane, affronta le ombre interiori con coraggio e tenerezza. L’eros è presente, ma mai sfrontato, è sensuale e sottile, insinuato nei gesti e nelle metafore — come nel giglio spettinato dalle labbra carnose o nel “vulcanico ventre” attraversato dai meridiani del desiderio. Immagini che ritornano spesso nei testi del poeta con l’ alternanza tra immagini delicate e visioni cariche di passione. Un testo suggestivo, talvolta mistico, che si muove tra il sacro e il carnale, toccando corde profonde dell’animo umano."Affreschi di neve sciolta" è un canto alla guarigione attraverso l’amore, dove il corpo si fa tempio e il desiderio diventa forza creatrice. Molto bella.Abbracci
e molte grazie a te, Ninetta, hai letto come sempre in profondità, anche nelle metafore leggermente velate, hai colto i vari significati. Un abbraccio grato