Mi ci ritrovo in pieno in questo excursus filosofico-scientifico e onirico, lo sai. Stesse conclusioni, i nostri pensieri. La vita è Sogno! Bellissii versi! Un abbraccio
Nonostante i miei pensieri pongano molti perchè ,sono sempre stata una donna di fede chiedendomi anche se fede e ricerca scientifica possano andare a braccetto.Ho letto, da persona curiosa che,quando entrambe rispettano i propri ambiti, possono arricchirsi a vicenda. Molti scienziati, del passato e del presente, sono anche persone di fede: basti pensare a figure come Galileo Galilei, Georges Lemaître (padre del Big Bang e sacerdote cattolico), o persino Isaac Newton, che vedeva la scienza come un modo per comprendere meglio l’opera divina.Certo, ci sono tensioni quando si cerca di usare la scienza per negare ogni forma di spiritualità, o la fede per negare evidenze scientifiche, ma se si mantengono in dialogo e non in conflitto, possono coesistere armoniosamente.Il Vaticano ha addirittura un proprio osservatorio astronomico (la Specola Vaticana) e spesso teologi e scienziati collaborano in simposi e convegni. Papa Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e anche Papa Francesco hanno ribadito più volte che scienza e fede non sono nemiche, ma due strade che cercano risposte su livelli diversi.Sono cose affascinanti che mi coinvolgono.
Certo, fede e scienza possono convivere, dipende comunque dall’esperienza personale delle persone. Io da cristiano cattolico alle origini, ho esaminato i motivi della fede, la storia, l’insieme delle religioni e le basi su cui poggiano. Se penso che una delle prime donne di scienza, Hypatia Alessandrina, è stata uccisa per ordine di un vescovo cattolico che sentiva vacillare il suo potere di fronte alla luce pura di questa donna scienziata, e che poi la Chiesa ha ribaltato la vicenda trasformando Hypatia in una cristiana martire mai esistita e uccisa dagli ebrei e fatta pure santa, per nascondere le nefandezze del vescovo, già solo questo mi fa pensare che tutta la struttura ecclesiale non sia che gestione del potere. Tutte le scritture relative al Dio di Abramo sono state scritte da uomini. Il concetto trinitario è stato attinto dagli Esseni e prima ancora dalla trinitegizia con la commistione della trimurti indiana. Per l’uomo primitivo Dio era il fulmine, il tuono, il sole, la luna perché non poteva spiegare la realtà delle cose. Così sono nate le religioni, che da naturali sono diventate centri di potere dei furbi capi villaggio, stregoni, tenendo il popolo nella schiavitù dei loro presunti perfetti oracoli. Quando crei un tramite fra l’uomo e Dio, il gioco è fatto. La Genesi biblica in realtà non spiega nulla, è una bella leggenda mentre la scienza ha già dimostrato l’autosussistenza dell’universo che non necessita di un creatore per esistere, ma non voglio creare dubbi negli altri, espongo solo, qui, la mia personale esperienza, il perchè sono uno scientista. Ma capisco benissimo chi vive convintamente la fede e gli scienziati che riescono a mediare i due mezzi della conoscenza. Ne esistono molti altri che hanno cessato di credere. Un nome a caso, Steve Hawking.
Belle domande le tue! Intanto può darsi che tutto cominci con il porsi delle domande come fai tu , domande che anche senza risposta ‘’percepiscono’’ , ‘’intuiscono’’, ‘’struggono’’ Baci Eos
Versi che rimarcano un problema non risolvibile dalla scienza: dove può arrivare la nostra conoscenza? Il limite corrisponde a quell'orizzonte degli eventi oltre il quale possiamo solo ipotizzare l'esistenza di un "oltre". Ed è tale ipotesi che ci porta ad ampliare sempre più tale orizzonte. In questo andare sempre oltre, potrebbe esserci la ricerca di Dio per chi ha questa Fede, ma tale ricerca è destinata a fallire se si usano i mezzi della Scienza o della Ragione umana in quanto Dio, quale Creatore, è al di sopra della Creazione e tutto ciò che è nella Creazione, uomo compreso, non può andare oltre la Creazione stessa. Questo non significa che l'uomo non può o non potrà conoscere Dio in quanto la conoscenza umana ha tre vie: la Ragione, l'Intuito e l'Illuminazione. Le prime due appartengono al sistema cognitivo che può comprendere il Creato, la terza è una Verità o conoscenza che ci viene dall'esterno, forse da Dio stesso. Versi affascinanti per un mistero affascinante!
Hai espresso un pensiero molto profondo e stimolante. Mi colpisce l’idea dell’orizzonte degli eventi come limite della nostra conoscenza, e condivido che la scienza abbia dei confini. Mi fa riflettere anche la distinzione tra ragione, intuito e illuminazione: forse è vero che certi misteri, come quello della morte o dell’esistenza di Dio, non si lasciano comprendere con la sola mente. Mi resta la curiosità su cosa sia davvero questa “illuminazione” e come possiamo riconoscerla. Forse è lì che si nasconde la vera risposta? Grazie Azar, saluti cari.
Eos hai ragione, porsi delle domande è la prima fase della conoscenza poi viene il resto....Un forte abbraccio.