L’aria accarezzava il suo volto
madido di comprensione
una luce abbacinante filtrava
attraverso un cumulo di foglie
la sua testa appesa
a un ramo scolpito dal tempo
si girò in cerca di una donna
sul pergolato non c’era nessuno
soltanto quel che rimaneva
della sua asfittica infanzia
la vacuità di una palla
circondata da barattoli di vernice
sparsi sulle orme di ricordi defunti
d’un tratto su una parete informe
vide un pulsante
lo premette senza esitazione
una desiosa figura
apparve di fronte ai suoi occhi
l’incubo di un memento
si fece strada nel limo del suo cuore
ancora una volta si sentì perso
non aveva scampo
poteva saltare nel vuoto
implorando il cielo
l’insignificante figura si mise a berciare
chiuse gli occhi
non sarebbe morto appeso a quel ramo
non sarebbe morto sulla punta di una stella.